Com’è noto, nel 2014, Facebook ha acquistato WhatsApp, la società che produce l'applicazione di messaggistica istantanea, per 19 miliardi di dollari.
È invece questione dei giorni attuali quella che vede modificati i termini e le condizioni di utilizzo di WhatsApp che, se non vengono accettati dall’utente, non permetteranno più l’utilizzo dell’app.
WhatsApp sta infatti diffondendo in questi giorni ai propri utilizzatori la notifica di aggiornamento dei propri termini di utilizzo e della privacy policy, facendo cenno alla condivisione dei dati con Facebook e le Società ad essa collegate.
Ogni utente di WhastApp, pertanto deve, se vuole continuare ad utilizzare l’app, accettare le nuove condizioni.
Ecco alcuni passaggi dei termini attualmente in uso da WhatsApp (ultima modifica 4 gennaio 2021) relativi proprio alla condivisione dei dati all’interno del sistema Facebook. (A questo link si può approfondire)
Offriamo, e ci impegniamo a migliorare in modo costante, strumenti per consentire agli utenti, alle aziende e ad altre organizzazioni di comunicare usando i nostri Servizi, ad esempio tramite informazioni su ordini, transazioni e appuntamenti, notifiche su consegne e spedizioni, aggiornamenti su prodotti e servizi e marketing. Offriamo funzioni e servizi specifici ad aziende e ad altre organizzazioni, come statistiche relative al loro uso dei nostri Servizi.
Collaboriamo con fornitori di servizi terzi e con altre aziende di Facebook per rendere disponibili, fornire, migliorare, capire, personalizzare, supportare, e commercializzare i nostri Servizi. Ad esempio, lavoriamo con loro per distribuire le nostre applicazioni, fornire la nostra infrastruttura tecnica e fisica, servizi di consegna e altri sistemi, supporto ingegneristico, supporto per la sicurezza informatica e supporto operativo; fornire informazioni relative a posizione, mappe e luoghi; elaborare i pagamenti; aiutarci a comprendere la modalità di utilizzo dei nostri Servizi da parte degli utenti; pubblicizzare i nostri Servizi; aiutare gli utenti a stabilire connessioni con le attività commerciali attraverso i nostri Servizi, condurre sondaggi e ricerche per noi; assicurare protezione, sicurezza e integrità; e aiutarci con l'assistenza clienti. In alcune circostanze, queste aziende possono fornirci informazioni sull'utente; ad esempio, gli app store possono fornirci report per la diagnostica e la risoluzione di problemi tecnici.
In quanto parte delle aziende di Facebook, WhatsApp riceve informazioni da, e condivide informazioni con, le altre aziende di Facebook per assicurare protezione, sicurezza e integrità nei prodotti delle aziende di Facebook, ad es. contrastando spam, minacce, abusi o violazioni.
WhatsApp collabora e condivide inoltre informazioni con le altre aziende di Facebook che agiscono per nostro conto per rendere disponibili, fornire, migliorare, capire, personalizzare, supportare, e commercializzare i nostri Servizi. Ciò include la fornitura di infrastrutture, tecnologia e sistemi, ad es. per fornire messaggistica rapida e affidabile e chiamate in tutto il mondo, migliorare l'infrastruttura e i sistemi di consegna, comprendere come vengono usati i nostri Servizi, aiutarci a fornire all'utente un modo per connettersi con le attività commerciali, e proteggere i sistemi. Quando riceviamo servizi dalle aziende di Facebook, le informazioni che condividiamo con loro vengono utilizzate per conto di WhatsApp e in conformità alle nostre istruzioni. Qualsiasi informazione che WhatsApp condivide su questa base non può essere usata dalle aziende di Facebook per finalità loro proprie.
WhatsApp consente l'utilizzo dei Servizi di WhatsApp insieme a servizi di terzi e ai prodotti delle aziende di Facebook. Se si utilizzano i nostri Servizi insieme a servizi di terzi o prodotti delle aziende di Facebook, potremmo ricevere informazioni sull'utente da tali servizi, ad esempio, in caso di utilizzo del pulsante di condivisione di WhatsApp in un servizio di notizie per condividere un articolo con i contatti, i gruppi o le liste broadcast di WhatsApp nei nostri Servizi oppure in caso di accesso ai nostri Servizi usando la promozione degli stessi dell'operatore di telefonia mobile o del fornitore del dispositivo. L'utente dovrebbe tenere presente che, utilizzando servizi di terzi o prodotti delle aziende di Facebook, accetta i termini e le informative sulla privacy che regolano l'utilizzo di tali servizi e prodotti.
La notizia dell’aggiornamento della policy aziendale in merito all’utilizzo dei dati ha creato notevole preoccupazione per gli utenti, anche in considerazione del fatto che, come noto, la Corte di Giustizia Europea, con la Sentenza del 16 luglio 2020 nella causa C-311/18 promossa dall'attivista Maximiliam Schrems, aveva dichiarato invalida la decisione di esecuzione UE 2016/1250 della Commissione, con cui veniva stabilita l’adeguatezza del Privacy Shield di Facebook per i trasferimenti dei dati personali dall’Unione Europea verso gli Stati Uniti.
WhatsApp però, tramite il suo Direttore della Policy di Whatsapp per l'area Europea, Niamh Sweenwy, ha subito precisato che questa novità non toccherà per il momento gli utenti europei.
"Non ci sono modifiche alle modalità di condivisione dei dati di WhatsApp nella Regione europea, incluso il Regno Unito, derivanti dall'aggiornamento dei Termini di servizio e dall'Informativa sulla privacy. Non condividiamo i dati degli utenti dell'area europea con Facebook allo scopo di consentire a Facebook di utilizzare tali dati per migliorare i propri prodotti o le proprie pubblicità".
Tutto questo grazie al Regolamento generale per la protezione dei dati personali n. 2016/679 (General Data Protection Regulation o GDPR), ovvero la normativa europea in materia di protezione dei dati.
Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati in sigla GDPR (dall’inglese General Data Protection Regulation), ufficialmente regolamento (UE) n. 2016/679, è un regolamento dell'Unione europea adottato in materia di trattamento dei dati personali e di privacy, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea il 4 maggio 2016 ed entrato in vigore il 24 maggio dello stesso anno ed operativo a partire dal 25 maggio 2018.
Con questo Regolamento, la Commissione europea si propone come obiettivo quello di rafforzare la protezione dei dati personali di cittadini dell'Unione europea (UE) e dei residenti nell'UE, sia all'interno che all'esterno dei confini dell'UE, restituendo ai cittadini il controllo dei propri dati personali, semplificando il contesto normativo che riguarda gli affari internazionali, unificando e rendendo omogenea la normativa privacy dentro l'UE.
Il regime di protezione dei dati dettato dal GDPR per l'UE estende gli obblighi dettati della legge europea sulla protezione dei dati anche a tutte le imprese estere che trattano dati di residenti europei a prescindere dal luogo nel quale le trattano e dalla loro sede legale, obbligando tali imprese, come Facebook, all'osservanza delle norme europee ed imponendo loro severe sanzioni in caso di inosservanza.
Oggi pertanto Facebook non può utilizzare le informazioni dell’account WhatsApp per finalità loro proprie (quali, ad esempio, per permettere a quest'ultima di utilizzarli per migliorare i suoi prodotti e le proprie pubblicità) non previste dalle condizioni precedenti.
È dunque chiaro che, almeno per il momento, gli utenti di WhatsApp europei non sono coinvolti nel cambiamento, ma non si può sapere per quanto.
Sarà necessario che WhatsApp chiarisca in che modo e per quali finalità intenda condividere con Facebook e con le aziende che utilizzano servizi di hosting Facebook o i servizi di commercio proprietari come gli Shop.
Sul sito di Whatsapp per il momento vengono elencati quali sono le informazioni che l’App condivide con Facebook nell'area europea:
Ne consegue che ci sono dei dati che Whatsapp e Facebook non condividono nell'area europea e che invece si scambiano nell'ambito dei territori extra UE. Si tratta in particolare dei dati che fanno riferimento allo stato dell'utente come la sua presenza online, quando ha effettuato l'ultimo accesso o quando ha aggiornato per l'ultima volta il suo stato. Dati da cui si ricavano le abitudini dell'utente, ma anche gli eventuali cambiamenti della sua condizione. Informazioni preziosissime per chi opera nell'advertising online.
In attesa di ulteriori sviluppi sulla questione, si ricorda che è sempre buona prassi leggere sempre con attenzione, prima di accettare, i dettagli dei termini e delle condizioni di utilizzo dei propri dati personali al fine di evitare spiacevoli sorprese.